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La tecnica del Flyer 1 Il Flyer è un biplano monoposto e monomotore, con architettura canard, propulso da due eliche spingenti, la cui massima efficienza aerodinamica è pari a circa 8. La
struttura dell'ala è costituita da 2 longheroni in abete rosso
e 38 centine in frassino. Il longherone anteriore è vicino al bordo
d'attacco, il posteriore è a circa il 70% della corda. Il bordo
d'uscita è costituito da un filo metallico su cui è vincolato
il tessuto di rivestimento, che tirando crea la caratteristica dentellatura.
Il tessuto utilizzato è mussolina, di color naturale e non trattata,
tagliata di sbieco, che copre sia l'estradosso sia l'intradosso dell'ala.
Una caratteristica interessante è che l'intelaiatura "fluttua"
dentro delle tasche di tessuto cucite internamente, il che rende la copertura
parte integrante della struttura e fa sì che l'aeroplano sia leggero,
forte e flessibile. Le travature in frassino che costituiscono
il pattino d'atterraggio si prolungano anteriormente e sorreggono l'equilibratore
biplano, completamente mobile, di 4,46 metri quadri di superficie complessiva.
Il doppio timone di direzione verticale, posto posteriormente, ha una
superficie complessiva di 1,95 metri quadri. Sia gli equilibratori sia
i timoni sono ricoperti con lo stesso tessuto usato per l'ala. L'impianto
propulsivo è costituito da un semplice motore a benzina
progettato e costruito in sei settimane dai fratelli Wright, aiutati da
Charles E. Taylor, un meccanico loro dipendente a cui sono collegate,
mediante ruote dentate e catene di bicicletta, 2 eliche spingenti. Il
rapporto di riduzione è pari a 0,28. Il pilota manovra l'aeroplano stando prono sulla semiala inferiore sinistra, con il viso volto in avanti. Il controllo laterale si ottiene svergolando in direzioni opposte il bordo d'uscita delle estremità alari. Esse sono collegate con dei cavi ad una sella scorrevole lateralmente, montata sull'ala inferiore, su cui il pilota appoggia i suoi fianchi. Spostando i fianchi a destra o sinistra, il pilota svergola le ali e muove contemporaneamente anche il doppio timone di direzione, pure lui collegato alla sella. Il controllo verticale, infine, è ottenuto manovrando con la mano sinistra una leva collegata con dei cavi all'equilibratore biplano. © 2002-2005 Exenor
Srl
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