Alfred Vail
(Morristown, New Jersey, 25 settembre 1807 - Morristown, 18
gennaio 1859)
Inventore
statunitense. Alfred Vail, il vero inventore del codice Morse,
era figlio dell'industriale Stephen Vail, proprietario delle
ferriere Speedwell dove fu costruito il motore del primo piroscafo
ad attraversare l'Atlantico, il Savannah.
Alfred studiò all'accademia Norris e seguendo i desideri
paterni entrò nell'azienda di famiglia. Diventato maggiorenne,
decise di diventare prelato presbiteriano e si laureò
all'Università di New York nel 1836, ma a causa della
salute cagionevole dovette abbandonare la sua idea iniziale
e volgere altrove la sua attenzione.
L'interesse nella telegrafia nacque il 2 settembre
1837, quando per caso partecipò alla presentazione
dell'apparato telegrafico di Morse tenutasi all'università.
Vail si convinse della possibilità di comunicazioni
"elettriche" e invitò Morse a Speedwell,
dove persuase suo padre a contribuire con $ 2000 al completamento
dell'apparato. Anche il fratello George sostenne finanziariamente
il progetto.
Il 23 settembre 1837 fu stipulato un accordo con Morse, in
base al quale Vail prometteva di costruire entro il 1 gennaio
1838, a "... sue spese ...", un modello del
telegrafo da mostrare ad un comitato del Congresso a Washington.
I Vail avrebbero inoltre pagato tutte le altre spese, compresi
i costi di brevetto. Di contro Alfred avrebbe ricevuto un
quarto di tutti i diritti statunitensi, del quale il fratello
George, come semplice socio finanziario, ne avrebbe poi ricevuto
la metà. Essi si sarebbero anche divisi metà
dei diritti per la Francia, Inghilterra, Scozia ed Irlanda,
se avessero finanziato i brevetti in quelle nazioni. Tutti
i brevetti dovevano essere "... presi a nome e ad
esclusivo beneficio ..." di Morse.
Per gli altri risultati degli esperimenti telegrafici l'accordo
stabiliva che "In caso che le suddette parti facciano
nuove scoperte o qualsiasi nuova invenzione
la proprietà sarà di entrambi, con la stessa
proporzione dei loro rispettivi diritti sulla totalità".
Alfred Vail iniziò la costruzione dell'apparato
con l'aiuto del suo assistente William Baxter, mentre Morse
rimase a New York, occupato nella domanda di brevetto provvisorio,
sottoscritta il 3 ottobre 1837. Nel frattempo, per aiutarlo
finanziariamente in modo discreto e senza offenderne i sentimenti,
i Vail commissionarono a Morse i ritratti della famiglia.
All'inizio del gennaio 1838 il nuovo apparato era pronto.
Alfred Vail partecipò alla prima esibizione pubblica
del telegrafo a New York e successivamente a quelle al Franklin
Institute e al Congresso degli Stati Uniti.
Nel marzo del 1843 fu nominato soprintendente alla costruzione
della linea telegrafica fra Washington e Baltimora e fu lui
che all'inaugurazione ufficiale ricevette il primo messaggio
telegrafico (una citazione biblica, "What Hath God Wrought.")
inviato da Washington, venerdì 24 maggio 1844 alle
8.45 del mattino.
I contributi di Vail al telegrafo sono stati
essenziali nella trasformazione di un apparato sperimentale
in uno strumento veramente pratico. Essi sono:
il braccio mobile orizzontale per l'azionamento della
penna o dello stilo del registratore telegrafico, attraverso
il quale lo strumento di scrittura effettua un movimento
verticale e non orizzontale rispetto alla carta;
il rullo scanalato del registratore telegrafico. Questo,
in unione allo stilo metallico, consentiva di incavare sulla
striscia di carta i punti e le linee, eliminando l'inconveniente
delle matite che si spuntavano o degli inchiostri che macchiavano;
il tasto telegrafico;
l'invenzione dell'alfabeto a punti e linee.
Ed è senz'altro quest'ultima l'innovazione
più importante. È importante ricordare che i
segni convenzionali ideati e proposti da Morse per l'alfabeto
telegrafico originale erano numerici e non alfabetici. Essi
dovevano essere tradotti con l'aiuto di un dizionario dove
ogni parola inglese era rappresentata da un numero arbitrario.
Le singole cifre di ogni numero erano individuate contando
i "denti" causati dal movimento del pennino sulla
carta, come si vede nella riproduzione sottostante di una
delle prime strisciate telegrafiche (i numeri sono 322 - 23
- 1 - 3).
Ai tempi di trasmissione si dovevano perciò
aggiungere i tempi di conversione fra numeri e parole, che
non furono più necessari con l'innovazione di Vail.
Così William Baxter, assistente di Alfred
Vail, ricordò la costruzione del registratore telegrafico
e la conseguente nascita del moderno alfabeto telegrafico:
"Alfred era particolarmente modesto e senza pretese,
mentre il professor Morse era molto portato ad insistere sulla
superiorità dei suoi progetti e metodi, solamente perché
erano i suoi. Dato che lo seguivamo col rispetto dovuto ad
un professore, fummo all'inizio piuttosto inclini a sottometterci
alle sue affermazioni. Da ciò derivò che la
prima macchina costruita alla Speedwell era praticamente una
copia del modello originale, sebbene costruita in metallo
con una forma più simmetrica e pratica. Acquistando familiarità con Morse, ci rendemmo
conto che la sue conoscenza e capacità meccaniche erano
limitate, e le sue idee sugli aspetti della costruzione di
scarsa importanza. Man mano che si sviluppavano i punti deboli
dell'apparato, Alfred iniziò a sfruttare la sua meravigliosa
capacità inventiva per sostituire con combinazioni
meccaniche di valore pratico e commerciale i progetti più
o meno impraticabili di Morse.
Scoprimmo, ad esempio, che occorreva frequentemente rifare
la punta alla matita dell'apparato di registrazione, e che
la punta nuova lasciava un segno diverso da quella consumata,
che tendeva a rendere la registrazione confusa e difficile
da decifrare. Alfred progettò una penna stilografica
che faceva una linea uniforme. Lo strumento, tuttavia, non
lo soddisfaceva, dato che gettava inchiostro in tutte le direzioni
quando era mosso bruscamente dall'azione improvvisa del magnete,
ed egli spese del tempo in diligente studio nel tentativo
di trovare un rimedio. Era un disegnatore meccanico di straordinaria
bravura, com'è attestato da alcuni suoi lavori ancora
in mano alla famiglia. Un giorno mi portò, dopo aver
lavorato un'ora al tavolo da disegno, lo schizzo di un nuovo
dispositivo di marcatura, nel quale al braccio era dato un
movimento verticale invece del movimento trasversale fino
ad allora impiegato. Costruimmo il nuovo braccio, e per la
prima volta producemmo un registratore capace di fare punti,
linee e spazi. In quel periodo il cervello di Alfred era sotto pressione,
e sfornava idee nuove ogni giorno. Vide in questi nuovi caratteri
gli elementi di un codice alfabetico col quale la lingua poteva
essere trasmessa in parole e frasi vere, e si mise immediatamente
all'opera per costruire un tale codice. Il suo progetto di
base era di impiegare le combinazioni più semplici
e brevi per rappresentare le lettere più ricorrenti
dell'alfabeto inglese, e le rimanenti per quelle meno frequenti.
Per esempio, scopri con una ricerca che la lettera e appare
molto più frequentemente di qualsiasi altra lettera,
e di conseguenza le assegnò il simbolo più breve,
un unico punto (.). All'opposto, la j, che capita di rado,
è espressa da linea-punto-linea-punto (-.-.). Dopo
aver iniziato a fare dei calcoli, per accertare la frequenza
relativa dell'occorrenza delle diverse lettere dell'alfabeto
inglese, Alfred fu colpito da un'improvvisa ispirazione e
visitò l'ufficio del giornale locale di Morristown,
dove trovò l'intero problema già risolto nella
cassetta dei caratteri del tipografo."