Heinrich Rudolf Hertz (Amburgo, 22 febbraio 1857 - Bonn, 1 gennaio
1894)
Fisico
tedesco. Il padre, Gustav Ferdinand Hertz, era un avvocato
ebreo convertito al cristianesimo, nominato senatore e capo
dell'amministrazione della giustizia nel 1887; la madre, Anna
Elisabeth Pfefferkorn, era figlia di un dottore di Francoforte.
Dopo aver frequentato una scuola tecnica privata,
Heinrich si preparò da privatista per lo Johanneum.
Qui si diplomò nel 1875, in un solo anno, potendo quindi
accedere all'università. Fu il primo della sua classe.
Hertz si trasferì quindi a Francoforte per acquisire
esperienza pratica in ingegneria e, dopo aver svolto il servizio
militare a Berlino in un reggimento ferroviario (1876-77),
trascorse successivamente un anno all'Università di
Monaco. Aveva ormai optato per la carriera scientifica ed
accademica piuttosto che per quella ingegneristica.
Nel 1878 decise di continuare i suoi studi
all'università di Berlino, con Kirschhoff e Hermann
von Helmholtz, dove si laureò magna cum laude
nel 1880. L'argomento della sua tesi di laurea trattava l'induzione
elettromagnetica nelle sfere rotanti.
Dopo essere stato per tre anni assistente di Helmholtz, Hertz
nel 1883 divenne assistente di fisica teorica all'Università
di Kiel. Qui, non avendo a disposizione dei laboratori, si
dedicò agli aspetti teorici della fisica e iniziò
a studiare la nuova teoria elettromagnetica di James Clerk
Maxwell.
Nel 1885, a 28 anni, Hertz fu nominato professore
di fisica all'Istituto tecnico Karlsruhe di Berlino. L'anno
successivo sposò Elizabeth Doll, figlia di un professore
dell'Istituto, da cui ebbe due figlie: Johanna (1887) e Mathilde
(1891).
Fin dal 1879 Helmholtz gli aveva suggerito
degli esperimenti sui fenomi elettrici, basati sulle conoscenze
teoriche, ma fu solo al Karlsruhe che Hertz trovò le
apparecchiature per realizzarli, chiarificando così
ed espandendo la teoria elettromagnetica della luce formulata
da Maxwell nel 1884.
In un angolo della sua aula di fisica, Hertz generò
onde elettromagnetiche provocando in circuiti elettrici semplici
(oscillatori di Hertz) scariche oscillanti di altissima frequenza,
riuscendo poi a captarle con circuiti risonanti rivelatori.
I suoi esperimenti riguardarono tutti gli aspetti delle onde
elettromagnetiche: riflessione, rifrazione, polarizzazione,
interferenza e velocità.
Gli studenti di Hertz rimanevano impressionati e domandavano
come poteva essere utilizzato questo meraviglioso fenomeno.
«Non c'è nessun tipo di utilizzo,» rispondeva
Hertz «è solo un esperimento che dimostra che
Maxwell aveva ragione. Abbiamo queste misteriose onde elettromagnetiche
che non possiamo vedere ad occhio nudo, ma che ci sono.»
Uomo riservato, senza pretese ed apparentemente di scarse
ambizioni, Hertz pensava come Maxwell che le sue scoperte
non fossero di alcuna utilità pratica, anche se in
realtà avrebbero portato agli sviluppi della telegrafia
senza fili, della radio, della televisione, del radar e della
telefonia cellulare. È interessante ricordare che Hertz
nel 1887 scoprì casualmente anche l'effetto fotoelettrico,
mentre effettuava le sue ricerche sull'elettromagnetismo.
Nel 1888, Hertz descrisse in un periodico di
elettrotecnica come riusciva a scatenare onde elettromagnetiche,
le cosiddette onde hertziane, con il suo oscillatore. Il giovane
Guglielmo Marconi lesse l'articolo mentre era in vacanza e
concepì l'idea di usare le onde prodotte dall'oscillatore
di Hertz per delle segnalazioni.
Nel 1889 fu nominato professore di fisica all'università
di Bonn, dove continuò le sue ricerche sulle scariche
elettriche in gas rarefatti e l'analisi della teoria di Maxwell,
pubblicando due studi nel 1890.
Dopo parecchi anni di salute malferma, nell'estate
del 1892 Hertz fu colpito da una malattia alle ossa e morì
di setticemia il 1 gennaio 1894, a neppure 37 anni d'età.
Fu sepolto nel cimitero ebraico di Ohlsdorf e dopo solo 5
anni la città di Amburgo gli dedicò una strada.
Durante il Nazismo, il suo bassorilievo, uno dei 56 di eminenti
cittadini di Amburgo che ornavano le colonne del salone d'ingresso
del Municipio della città, fu nascostamente rimosso
insieme con quelli degli altri ritratti "ebraici".
Tutti questi bassorilievi furono rimpiazzati nel 1949.
In onore di Heinrich Hertz, l'unità
di frequenza, misurata in cicli al secondo, è chiamata
Hertz (abbreviazione Hz).
Un suo nipote, Gustav Hertz (1887-1975), ricevette
il Premio Nobel per la fisica nel 1925.